martedì 9 dicembre 2008

Anteprima di “Bella”, un film che converte senza prediche


Il 19 dicembre prossimo presso l’Università Europea di Roma

di Antonio Gaspari


ROMA, martedì, 9 dicembre 2008 (ZENIT.org).- Due anni fa, il mondo del cinema fu sorpreso da “Bella,” la storia romantica diretta dal regista messicano Alejandro Monteverde, che inaspettatamente vinse il primo premio del prestigioso “People’s Choice Award” del Toronto Film Festival.

Da quel momento in poi, Bella ha vinto altri premi a livello internazionale, come il premio “Smithsonian Latino Center”.

Nominato come prima preferenza fra gli utenti di Yahoo, è stato anche premiato dalla Casa Bianca per il suo contributo alle Arti.

Il film è girato nella città di New York e racconta la storia di José, un promettente giocatore di calcio messicano, che per circostanze tragiche smette di giocare a calcio e si ritira a fare il cuoco nel ristorante del suo fratello adottivo.

Nello stesso ristorante viene licenziata una giovane ragazza, Nina, che non andava al lavoro perché era incinta.

Nina intende mettere fine alla gravidanza, perché è sola, senza lavoro, senza il sostegno neanche di sua madre che non si è mai ripresa dopo la morte del marito.

José non condivide la scelta della giovane collega ma tenta di aiutarla facendole sentire tutto il caloroso sostegno umano.

In questo modo, le due vite s’intrecciano e, con una serie di stupendi flashback e intensi dialoghi, lo spettatore viene spontaneamente ed emotivamente coinvolto nel loro passato.

Nel film le parole aborto, Dio, solidarietà, umanità, difesa della vita e della famiglia non vengono mai pronunciate, ma le immagini, i silenzi, le varie vicende, i diversi personaggi concorrono insieme a comporre una commovente poesia d’amore.

Si tratta di un film “potente e toccante… un’autentica ispirazione”, ha detto Ana Maria Montero nel suo servizio per la CNN. Secondo Maria Salas, di NBC-Miami, “Bella è un dramma romantico pieno di cuore, anima e messaggi positivi… un gioiello cinematografico”.

Dopo aver visto il film, alcune giovani donne hanno deciso di far nascere i bambini e le bambine che avevano concepito.

L’efficacia del film si deve in parte anche allo straordinario cast: Tammy Blanchard, vincitrice dell’Emmy Award, e la stella messicana Eduardo Verástegui, chiamato il “Brad Pitt dell’America Latina”.

“Dopo 10 anni di carriera – ha confessato Verástegui – mi sono reso conto che mi mancava qualcosa, ma non sapevo cosa fosse. Mi sentivo in un labirinto senza uscita; volevo usare l'uscita di sicurezza ma non sapevo dove si trovasse, mi sentivo vuoto”.

Il giovane Eduardo, nato a Xicotencatl, Tamaulipas, un piccolo paese al nord del Messico, ha avuto una brillante carriera internazionale come cantante pop del gruppo latino Kairo e come attore di “telenovela”, dopodiché si è stabilito negli Stati Uniti in cerca d’una felicità sempre sfuggente.

Dopo aver girato un popolare video musicale con Jennifer Lopez, Eduardo ricevette numerose offerte promettenti da registi di Hollywood, ma le rifiutò, perché si trattava di proposte con un basso livello morale.

“Ho promesso a Dio che non avrei mai più lavorato a un progetto che offendesse la mia fede, la mia famiglia o la mia comunità latina”, ha confessato.

Con gli amici Leo Severino e Alejandro Monteverde, Eduardo ha fondato la Metanoia Films per “produrre pellicole che abbiano il potenziale non solo di intrattenere il pubblico, ma anche di fare la differenza nella nostra società – ha spiegato Verástegui –, pellicole che tocchino il cuore del pubblico ed elevino l'intelletto verso ciò che è buono, bello e vero, verso l'eccellenza”.

La parola metanoia (in greco, “conversione”) è stata scelta Eduardo stesso e riflette il suo percorso spirituale personale.

L’anteprima di “Bella” avrà luogo il prossimo venerdì 19 dicembre, alle 18.45, presso l’Università Europea di Roma (via degli Aldobrandeschi, 190).

La proiezione è stata organizzata dal Centro Pascal, un circolo culturale promosso da giovani universitari, in collaborazione con Fiuggi Family Festival, fondato e diretto dal dott. Gianni Astrei.

Alla promozione e visione del film hanno già aderito il Movimento per la Vita e Cuore Azzurro.

Il film “Bella” verrà distribuito in Italia dalla “Lux Vide”.

Per maggiori informazioni:
http://www.bellathemovie.com/
http://www.unier.it/
http://www.fiuggifamilyfestival.org/


http://www.zenit.org/article-16445?l=italian

giovedì 20 novembre 2008

L'India acclama un film cattolico

Diretto e prodotto da due sacerdoti salesiani

NUOVA DELHI, giovedì, 20 novembre 2008 (ZENIT.org).- Un film realizzato da due sacerdoti cattolici ha ricevuto vere acclamazioni all'apertura di un famoso festival cinematografico dell'India.
Il film, intitolato “Yarwng” (“Radici”), è stato scelto per aprire la selezione Indian Panorama, che rappresenterà il trampolino di lancio dell'International Film Festival of India di Goa, che inizierà sabato 22 novembre.
Parlando all'associazione caritativa cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), il Vescovo Lumen Monteiro di Agartala, nel nord-est dell'India, ha sottolineato l'importanza della pellicola, che dura 95 minuti ed è girata nella lingua tribale Kokborok.
Il film, scritto e diretto da padre Joseph Pulinathanath e prodotto da padre Joseph Kizhakechennadu, affronta temi come la giustizia e la pace nella Diocesi del Vescovo Monteiro nello Stato di Tripura.
Basato su fatti reali, il film dei due sacerdoti, salesiani, racconta la storia delle comunità tribali sfollate dopo che un ampio territorio venne sommerso trent'anni fa dalla creazione della diga di Dumbur.
“Vogliamo dare più potere alle persone che vivono ai margini”, ha detto il Vescovo Monteiro ad ACS, come si legge in un comunicato inviato a ZENIT.
Anche se il film è in fondo una storia d'amore, ha come sfondo lo sfollamento e mostra come la comunità sia stata colpita dai cambiamenti.
La pellicola ha vinto una Menzione d'Onore da parte della giuria all'Asian Film Festival 2008 dell'ottobre scorso per il suo “commovente e sensibile ritratto” del viaggio di un popolo alla ricerca delle proprie radici.
Anil Sarkar, il Ministro per l'Informazione, la Cultura e il Turismo del Governo marxista dello Stato di Tripura, ha lodato il film, affermando che “rafforzerà direttamente la cultura e il linguaggio dei popoli”.
Il politico ha aggiunto che i missionari cristiani sono stati storicamente impegnati nella promozione della cultura e del linguaggio locale.
Il successo del film ricorda l'importante ruolo della Chiesa nella società in un momento in cui i cristiani in India sono sotto assedio a causa di un'ondata di violenza che ha il suo centro nello Stato orientale dell'Orissa.
“Yarwng” è uno dei 25 film indiani scelti per essere proiettati nel contesto dell'Indian Panorama, selezionati da una giuria guidata dal regista indiano K.N.T. Shastri.
E' il secondo film in Kokborok ad essere prodotto. Il primo è stato “Mathia” (“Braccialetto”), la prima esperienza della Chiesa in Tripura in campo cinematografico.
Il primo film di padre Pulinathanath si concentrava sui cacciatori di streghe, dopo 36 persecuzioni per stregoneria nello Stato.
La Chiesa in Tripura ha anche impiegato arti più tradizionali per promuovere la pace comunitaria, mettendo in scena degli spettacoli nei mercati settimanali in strada.
Secondo il Vescovo Monteiro, “nella moderna era delle comunicazioni possono sembrare poco importanti, ma dove la gente è analfabeta sono un potente mezzo di comunicazione”.
Il Vescovo ha spiegato ad ACS come tutte queste iniziative aiutino a promuovere l'armonia all'interno della comunità in una regione in cui ci sono state tensioni etniche tra tribali e non tribali.
La Chiesa è coinvolta in un'ampia gamma di progetti tra la popolazione tribale, tra cui gruppi di autoaiuto, programmi di consapevolezza comunitaria per donne e formazione per attività come la tessitura, che hanno aiutato a stabilizzare le comunità.
ACS ha offerto aiuto al Vescovo Monteiro con progetti che includono la costruzione di cappelle, l'insegnamento religioso e corsi di formazione per laici.

http://www.zenit.org/article-16212?l=italian